
RUOLI E PROCEDURE NELLA PIANIFICAZIONE DEI LAVORI ELETTRICI
6 Settembre 2023
Indice
Scopo articolo
Lo scopo del presente articolo è duplice: da un lato evidenziare ruolo e responsabilità di due figure importantissime per i lavori elettrici ovvero “Responsabile di Impianto designato” e “Preposto ai lavori”. Dall’altro la gestione dei lavori complessi e la relativa documentazione da predisporre per un’operazione di manutenzione in sicurezza.
Premessa
Qualsiasi intervento di tipo elettrico, anche se all’apparenza potrebbe essere semplice, deve essere sempre pianificato. Questo al fine di evitare o limitare al massimo il verificarsi di tutti quegli imprevisti che, in special modo se affrontati con improvvisazione o fretta, possono porsi all’origine di infortuni o di danni gravi all’impianto. A tale scopo la CEI 11-27: “Lavori su impianti elettrici”, occupa una posizione di rilievo che si concentra su due aspetti imprescindibili tra loro:
- la pianificazione dei lavori e quindi, le comunicazioni (prima, durante e dopo l’esecuzione dei lavori);
- il comportamento e la gestione dell’attività di manutenzione elettrica.
Le statistiche nel corso degli anni, hanno dimostrato come la maggior parte degli incidenti è imputabile alla inosservanza delle norme, scarsa organizzazione aziendale e/o l’affrontare entrambi gli aspetti in modo superficiale; è la prima causa gravi infortuni dei lavoratori.
È stata rilevata la seguente suddivisione degli infortuni elettrici:
- 50% causati da errore umano con prevalenza su lavori effettuati sotto tensione e ritenuti erroneamente fuori tensione, errori di comunicazione, sopralluoghi non effettuati, inesperienza dei lavoratori;
- 35% causati dal mancato rispetto delle procedure;
- 10% causati da prese eccessivamente sovraccaricate con prese multiple e adattatori vari;
- 5% causati da apparecchiature non conformi alle norme.
La prevenzione, deve potersi avvalere di una corretta analisi dei rischi, da effettuarsi con razionalità ed ipotizzando tutti i possibili eventi negativi che potrebbero verificarsi nelle fasi di preparazione e di messa in atto degli interventi, includendo appositi training formativi ad oggi in vigore e, specifici per le attività in oggetto a cui il lavoratore è affidato.
Definizioni
Si riportano alcune definizioni estratte dalla norma CEI 11-27
RISCHIO (Rif. CEI 11-27 § 3.1.3)
Combinazione della probabilità e della gravità del possibile infortunio o danno per la salute di una persona esposta ad uno o più pericoli.
RISCHIO ELETTRICO (Rif. CEI 11-27 § 3.1.5)
Rischio di infortunio dovuto a un impianto elettrico.
LAVORO CON RISCHIO ELETTRICO (Rif. CEI 11-27 § 3.4.1)
Lavoro di qualsiasi natura che presenta un rischio elettrico.
LAVORO ELETTRICO (Rif. CEI 11-27 § 3.4.2)
Lavoro svolto a distanza minore o uguale a DV da parti attive accessibili di linee e di impianti elettrici o lavori fuori tensione sugli stessi.
LAVORO NON ELETTRICO O IN VICINANZA (Rif. CEI 11-27 § 3.4.3)
Lavoro svolto a distanza minore di DA9 e maggiore di DV da parti attive accessibili di linee e di impianti elettrici (costruzione, scavo, pulizia, verniciatura, ecc.).
LAVORO SOTTO TENSIONE (Rif. CEI 11-27 § 3.4.4)
Tutti i lavori in cui un lavoratore deve entrare in contatto con le parti attive in tensione o deve raggiungere l’interno della zona di lavoro sotto tensione con parti del suo corpo o con attrezzi, con equipaggiamenti o con dispositivi che da lui vengono maneggiati2.
LAVORO IN PROSSIMITÀ DI PARTI ATTIVE (Rif. CEI 11-27 § 3.4.5)
Tutte le attività lavorative in cui un lavoratore entra nella zona prossima con parti del proprio corpo, con un attrezzo o con qualsiasi altro oggetto senza invadere la zona di lavoro sotto tensione.
LAVORO COMPLESSO
Un lavoro si deve ritenere complesso quando:
- i suoi circuiti sono molto articolati, tali da essere passibili di errori di valutazione;
- i circuiti o i componenti risultano poco controllabili a vista da chi sta effettuando un intervento;
- le fonti di alimentazione sono più di una in quanto comprende gruppi elettrogeni o soccorritori statici oppure prevede utenze privilegiate;
- vi è presenza di impianti o componenti in media o alta tensione;
- l’impianto oggetto dei lavori si trova in vicinanza id un impianto complesso.
PIANO DI LAVORO (PDL) (Rif. CEI 11-27 § 3.7.9)
Documento su cui sono riportate le operazioni da eseguirsi sull’impianto per dar corso ai lavori, e le altre informazioni riguardo all’assetto che deve essere mantenuto durante i lavori.
Deve essere emesso sempre per l’esecuzione di lavori complessi fuori tensione, ossia per la pianificazione delle attività lavorative fuori tensione su elemento/i d’impianto elettrico complesso, o per lavori di qualunque natura per la cui esecuzione si renda indispensabile la messa in sicurezza di elemento/i d’impianto elettrico complesso interferente.
PIANO DI INTERVENTO (PI) (Rif. CEI 11-27 § 3.7.10)
Documento su cui sono riportate tutte le informazioni circa le misure di sicurezza e le modalità di intervento, le attrezzature da utilizzarsi e i DPI da adottarsi, per il controllo del rischio elettrico.
CONSEGNA IMPIANTO ELETTRICO (CI) (Rif. CEI 11–27 § 3.7.11 – § 3.7.12)
Documento emesso per la consegna dell’impianto elettrico da parte del RI Designato al PL, e successiva restituzione da parte di quest’ultimo, con cui il RI Designato comunica al PL che l’impianto (o l’elemento d’impianto) interessato dai lavori è nella condizione prevista (dal PDL se presente) e che possono iniziare le attività di competenza del PL.
Ruoli e responsabilità
In questo paragrafo si pone l’attenzione riguardo al primo punto dell’articolo.
RESPONSABILE IMPIANTO DESIGNATO (RI Designato)
É la persona, con attribuzione di PES, designata dall’Unità Addetta alla Gestione delle Attività Lavorative, che ha parte delle responsabilità previste dalle norme in capo al Responsabile Impianto (rif. CEI 11–27 § 4.12). In particolare è la persona delegata a condurre una parte puntualmente individuata dell’impianto elettrico, per un tempo definito e limitatamente alle manovre per lavori.
Al RI Designato fanno capo le seguenti responsabilità:
- attuazione (anche tramite delega scritta ad altra persona con professionalità PES) delle manovre per la messa in sicurezza dell’impianto prima dell’esecuzione del lavoro;
- attuazione dei provvedimenti per evitare richiusure intempestive, apposizione di eventuali messe a terra nei punti di sezionamento e di cartelli monitori;
- identificazione dell’elemento di impianto elettrico oggetto dei lavori, ovvero: identifica ogni elemento d’impianto elettrico oggetto delle attività lavorative, attingendo ad informazioni che derivano dal processo di pianificazione delle attività (supervisione), dalla eventuale conoscenza del territorio e degli impianti, dall’esame di schemi elettrici, planimetrie, targhe, rilievi strumentali, ecc.;
- individuazione della zona di lavoro;
- delimitazione della zona di lavoro effettuata in collaborazione con il PL (per lavori su linee aeree e per lavori non complessi può non essere necessaria);
- mantenimento delle condizioni di sicurezza dell’impianto (non alterando i sezionamenti e le assicurazioni contro le richiusure) durante l’esecuzione del lavoro;
- consegna dell’impianto al PL con la relativa autorizzazione all’inizio del lavoro;
- ricevimento di conclusione del lavoro dal PL e di ripristino del normale assetto di esercizio;
- segnala materialmente ogni elemento d’impianto elettrico così identificato, in modo visibile e riconoscibile dal PL mediante cartelli/targhe esistenti e/o mediante l’installazione di idonei contrassegni. La modalità con cui ogni elemento d’impianto elettrico viene materialmente segnalato deve essere riportata sul modulo PDL, se ne è prevista l’emissione, e/o sul modulo CI, se ne è prevista l’emissione
È altresì da ritenersi un lavoro complesso quello che si svolge in situazioni particolari, ovvero critiche sotto il profilo della sicurezza. A stabilire tale criticità, sono coinvolte due figure: Responsabile di Impianto ed il Preposto ai lavori (che possono anche essere la stessa persona).
Un punto limitato della norma è che rispetto a questo tema, il normatore, è costretto a mantenersi sul generico, lasciando comunque ben intendere che la soglia di complessità viene superata allorché si configurano situazioni di incertezza o, diversità (imprecisioni, rischi omessi, ecc.) con quanto dichiarato sul Piano di Lavoro.
Procedure per l’esecuzione di un lavoro elettrico complesso e la rimessa in funzione dell’impianto.
In questo paragrafo si pone l’attenzione riguardo al secondo punto dell’articolo.
In caso di lavoro complesso, si manifesta la necessità di prevedere barriere di sicurezza integrative, di natura documentale e procedurale.
Il verificarsi o meno di una delle tre situazioni di cui sopra deve essere appurato in modo preventivo, grazie alla valutazione dei rischi fatta eseguire dal datore di lavoro.
In situazioni impiantistiche del genere o ad esse assimilabili, i margini di incertezza devono essere ovviati mediante:
- una completa ed accurata documentazione di supporto (schemi, planimetrie e quant’altro);
- l’esperienza e la competenza di tutto il personale impiegato;
- la rigorosità delle procedure di lavoro precostituite;
- accertamento da parte del preposto ai lavori di situazioni particolari che possono rendere complesso il lavoro o persino interromperlo
- comunicazione continua tra RI e Preposto ai lavori.
Inoltre, devono essere presi in esame anche tutti i rischi non specificatamente elettrici, risolvendoli preventivamente, riducendo al minimo l’ipotesi che a stabilire la complessità del lavoro debba essere il preposto all’atto in cui si trova a dover coordinare un intervento in cui si manifestano “situazioni particolari” di incertezza antinfortunistica.
Dunque, per questo motivo, gioca sempre di più un ruolo fondamentale la comunicazione e la collaborazione tra le due figure nella valutazione dei rischi. All’ RI spetta la fase di definizione, scelta e procedure da adottare non ché l’individuazione esatta dell’impianto oggetto dei lavori, mentre al Preposto la vigilanza, la segnalazione e il riesame con quanto dichiarato sul PdL.
A tale proposito, è buona cosa ricordare che la stessa Norma, oltre ad esemplificare (seppure in modo generico) i casi in cui l’impianto e, di conseguenza, anche il lavoro debbano definirsi complessi, prevede che il Preposto ai lavori, grazie alla propria competenza ed esperienza, possa rilevare situazioni che, per via della loro particolarità, richiedano l’attivazione della procedura prevista per i lavori complessi, a partire dal documento di pianificazione, la cui stesura è a carico dell’Responsabile di Impianto RI.
Di seguito si riporta la sequenza procedurale per l’esecuzione di un lavoro elettrico complesso e la rimessa in funzione dell’impianto.
PRIMA DELL’INIZIO DEI LAVORI
Il RI Designato prima dell’inizio dei lavori acquisisce tutte le informazioni necessarie per l’identificazione dell’impianto elettrico e per lo svolgimento delle attività in sicurezza, utilizzando supporti cartografici e coordinate GPS, ed effettuando, se necessario, sopralluoghi preventivi.
Il RI Designato ha la responsabilità delle seguenti attività:
- identificazione dell’elemento/i di impianto elettrico, o parte di esso/i, interessato/i dai lavori;
- nel caso di linee aeree, il RI Designato, laddove possibile, segue lo sviluppo a vista fino al posto di lavoro, a partire da un punto di sezionamento in cui l’identificazione della linea è certa. Lo sviluppo può essere seguito anche a partire da un punto in cui sia possibile effettuare la verifica di assenza tensione (ad esempio, cassetta di sezionamento, armadio stradale, ecc.);
- nel caso di linee in cavo interrato, il RI Designato, oltre ad attuare le modalità previste nel caso di linee aeree, effettua, eventualmente, anche rilievi strumentali (pinza amperometrica, voltmetro, apparecchiatura per la ricerca del tracciato sui cavi BT di energia, ecc.);
- una volta identificato l’elemento di impianto oggetto dei lavori, lo segnala per renderlo visibile e riconoscibile apponendo sul posto di lavoro, se necessario, anche un idoneo contrassegno;
- b) esecuzione dei sezionamenti da tutti i punti di possibile alimentazione [1ª prescrizione]; tali sezionamenti devono essere effettuati su tutti i conduttori di fase e, qualora sia consentito dall’organo di manovra, sul conduttore di neutro. Nel caso in cui non fosse possibile eseguire una manovra di sezionamento per difettosità dell’apparecchiatura, il lavoro deve essere sospeso e ripianificato con le modalità opportune;
- c) adozione dei provvedimenti per evitare richiusure intempestive [2ª prescrizione], utilizzando i dispositivi di blocco degli interruttori BT appositamente previsti, oppure impedendo alle persone non autorizzate l’accesso alle aree, al locale o al contenitore dove è stato eseguito il sezionamento o sorvegliando gli organi di manovra.
Per le apparecchiature di sezionamento per la cui manovra è richiesta una sorgente di energia ausiliaria (es.: interruttore BT in versione motorizzata), si deve prevedere anche la disattivazione di tale sorgente (es.: disalimentazione della motorizzazione). Dopo aver adottato uno dei provvedimenti sopra previsti, il RI Designato deve apporre i cartelli monitori nei punti di sezionamento;
- d) indicazione al PL/Impresa per la delimitazione della Zona di Lavoro, quando prevista.
Nel caso di lavori su linee aeree, il RI designato ispeziona la parte di linea interessata insieme al PL dell’Impresa, perché quest’ultimo possa prendere visione sia del tronco su cui devono essere eseguite le attività lavorative, sia della Zona di Lavoro;
- e) Il Preposto ai lavori esamina il lavoro nel suo insieme;
- Il Preposto ai lavori comunica a RI le modalità con cui il lavoro potrà essere eseguito (sotto tensione esclusivamente in bassa tensione, fuori tensione, in vicinanza e/o prossimità);
- L’ RI redige il Piano di Lavoro e lo consegna al Preposto ai Lavori PL;
- Il PdL viene firmato ed accettato dal PL, il quale elabora il proprio piano di intervento PdI;
- Al Preposto viene richiesto di osservare e garantire sempre le condizioni di sicurezza richieste dal PdL;
- Il PL delimita l’area di lavoro.
- L’ RI informa per iscritto al PL che è possibile l’inizio dei lavori con il documento Consegna Impianto CI ed informa il PL sullo stato del neutro;
È responsabilità del PL (impresa), prima di procedere all’inizio delle attività lavorative, l’attuazione delle misure di sicurezza sul posto di lavoro in ottemperanza alle disposizioni previste al riguardo dalle vigenti norme tecniche:
- verifica dell’assenza di tensione [3ª prescrizione], tramite l’apposito rivelatore, tra tutti i conduttori e la terra (per le linee in cavo, previa installazione di morsetti a perforazione d’isolante; se l’installazione di tali morsetti non sia effettuabile, la verifica assenza tensione può effettuarsi sulle parti attive del cavo accessibili e situate quanto più ragionevolmente e possibilmente vicino al posto di lavoro); in presenza di circuiti sezionati senza conduttore di neutro a terra, la verifica deve essere effettuata anche tra i conduttori di fase; la verifica deve, inoltre, riguardare anche le masse accessibili, quali funi di sospensione, ecc.
La tranciatura dei cavi BT, se effettuata sul posto di lavoro, deve essere comunque sempre seguita da verifica di assenza di tensione strumentale;
- J) esecuzione della messa a terra ed in corto circuito delle parti attive sezionate [4ª prescrizione] o adozione di misure equivalenti.
La misura che deve essere adottata, ogniqualvolta sia possibile, consiste nell’esecuzione della messa a terra ed in corto circuito dei conduttori sul posto di lavoro da tutti i lati, tenendo inoltre conto dello stato del neutro.
Se non vi è interruzione di alcun conduttore durante i lavori, è possibile installare un solo dispositivo di messa a terra e in corto circuito.
Soltanto nel caso in cui le condizioni impiantistiche non consentono l’applicazione delle misure sopra evidenziate, la misura equivalente da adottarsi consiste nell’utilizzo da parte degli operatori che entrano in contatto con le parti attive di uno o più dei seguenti dispositivi di protezione:
- teli isolanti (installati con l’utilizzo dei DPI per i lavori sotto tensione BT);
- cappucci isolanti o altri idonei sistemi (installati con l’utilizzo dei DPI per i lavori sotto tensione BT);
- – adozione dei DPI per i lavori sotto tensione BT: guanti isolanti (se necessario protetti da guanti da lavoro), elmetto isolante con visiera e vestiario resistente all’arco elettrico.
- e) informazione, mediante il modulo CI, al PL/Impresa
- f) consegna dell’impianto elettrico al PL/Impresa, mediante il modulo CI.
DURANTE IL LAVORO
Di seguito si riportano le procedure da attuarsi durante il lavoro.
- k) Ricevuto in consegna l’impianto, il PL/Impresa attua quanto di sua competenza e, provvede ad allestire il cantiere; si assicura del mantenimento di tutte le condizioni previste sia nello svolgimento dei lavori elettrici e sia eventuali rischi che possono scaturire dall’utilizzo delle attrezzature;
- i) adozione delle procedure previste per i lavori in Prossimità o in Vicinanza nei confronti di eventuali parti attive adiacenti (se previste) [5ª prescrizione];
- l) sospensione dei lavori nel caso di insorgenza di imprevisti, modifiche rispetto al piano di lavoro, o situazioni di natura elettrica non previste rispetto al Piano di Lavoro PdL.
- m) Il PL essendo anche preposto ai sensi del d. lgs 81/08 informa e istruisce tutti i lavoratori dei rischi, e delle procedure da attuare e, si assicura che siano ben comprese;
Le citate misure di sicurezza da adottarsi e le modalità con cui il PL/Impresa le attua, devono essere quelle previste nelle procedure di lavoro vigenti nell’azienda di appartenenza del PL/Impresa, alle quali questi deve attenersi.
L’obbligo del trasferimento al PL/Impresa delle informazioni sugli eventuali rischi ambientali ed elettrici presenti sul luogo di lavoro, viene attuato attraverso le informazioni contenute nel modulo CI e nella comunicazione dei rischi specifici, di cui al D.Lgs 81/08 e s.m.i., con le modalità vigenti sempre da attuarsi a cura del Committente e del Responsabile di Impianto.
AL TERMINE DEI LAVORI
Il Preposto ai lavori:
- si accerta che siano rimosse le eventuali terre di lavoro;
- informa per iscritto al RI, mediante riconsegna del modulo CI, che il lavoro è terminato ed è possibile ripristinare l’assetto funzionale dell’impianto;
- Rimuove le misure di sicurezza e le eventuali terre di lavoro.
Il RI Designato ha la responsabilità di:
- a) assicurazione che i lavori siano terminati e che l’impianto possa essere rimesso in tensione;
- b) raggruppamento degli addetti in una posizione non pericolosa;
- c) rimozione delle messe a terra ed in corto circuito sul posto di lavoro;
- d) rimozione dei cartelli monitori da ogni sezionamento aperto;
- e) rimozione dei provvedimenti precedentemente adottati per impedire richiusure intempestive;
- f) ripristino delle previste condizioni di esercizio dell’impianto;
Cosa mi auguro
Alla luce di quanto sopra esposto in maniera dettagliata considerando anche le normative, mi aspetto da tutte le figure coinvolte negli interventi di natura elettrica, di non mascherarsi dietro una paventata eccessiva burocrazia, allo scopo di sottrarsi all’impegno richiesto dal proprio ruolo aziendale e con la recondita speranza “vana“ che, in assenza di documenti scritti, la responsabilità, anche in caso di incidente, possa ritenersi alleggerita o del tutto eludibile.
La presenza di documenti che testimoniano di una condotta diligente e della messa in atto delle idonee misure di prevenzione deve essere il punto fermo e fondamentale delle pratiche di comportamento in modo tale che tutto l’intervento sia effettuato alla regola dell’arte.
Dunque, il fine ultimo di questo articolo è quello di rendere partecipe a tutta l’organizzazione aziendale che la prevenzione del rischio elettrico non si fonda su piani d’intervento sommari, inutili o adempimenti burocratici fini a sé stessi, ma ha lo scopo di porsi come barriera di sicurezza, destinata ad evitare il verificarsi di errori e fraintendimenti, dai quali potrebbero derivare infortuni anche gravi. Questa importante attività di prevenzione deve essere impostata sui principi fondamentali che dovrebbero sensibilizzare e rendere partecipe tutta la filiera interessata dall’attività di manutenzione a partire dal Servizio Prevenzione e Protezione ed i Servizi Manutenzione e/o Impianti.:
- quando tali documenti sono necessari o, quanto meno, utili;
- in che modo tali documenti debbano essere impostati;
- chi è tenuto a redigerli e a chi costui deve farli pervenire, seguendo una prassi che salvaguardi la ricezione certa, tempestiva e inequivocabile della comunicazione;
- controllo dello stato di tutte le attrezzature impiegate
Autore – Alfonso Toscano – RSPP, Consulente, Formatore in Sicurezza sul Lavoro