
Il rischio da atmosfere esplosive: quando?
26 Aprile 2018
Il rischio da atmosfere esplosive è una della situazione più pericolose in assoluto che si possono presentare nei luoghi di lavoro.
A differenza del rischio incendio (molto spesso conseguente ad un’esplosione) non vi è un vero sistema di protezione, ma la vera sicurezza sta nel prevenire completamente il verificarsi della suddetta situazione.
Gli incidenti relativi ad esplosioni possono provocare gravi danni alle strutture, ma soprattutto infortuni gravi o, peggio, mortali.
La linea guida per la tutela e la salute relativa ai lavoratori esposti a rischi di atmosfere potenzialmente esplosive è indicata nella Direttiva Europea 1999/92/CE del 16 dicembre 1999 e attualmente inserita nel Titolo XI del D.lgs. 81/08.
Le atmosfere esplosive si dividono in due macrosettori:
- Atmosfere esplosive relative ai gas
- Atmosfere esplosive relative alle polveri
Alcune delle industrie che rientrano come potenziale rischio di esplosione sono:
- Industrie di estrazione di gas e idrocarburi
- Industrie chimiche
- Industrie metallurgiche
- Produzioni di vernici
- Aziende farmaceutiche
- Industrie alimentari (farine, zuccheri, ecc.)
Il datore di lavoro ha l’obbligo di valutare il rischio, classificare le aree (0, 1, 2 per i gas e 20, 21, 22 per le polveri), redigere il documento sulla protezione contro le esplosioni, fornire e verificare che le attrezzature presenti siano utilizzabili in ambienti ATEX, e formare il personale sui rischi connessi alla mansione in ambienti di questo tipo.
Spesso è proprio quest’ultima a venire meno e, purtroppo, il non considerare le atmosfere esplosive o meglio non essere a conoscenza del corretto modo di approcciarsi, è la prima causa di incidente.
La formazione relativa al rischio da atmosfere esplosive è obbligatoria come prevista dal testo unico, ma il numero di ore non è regolamentato lasciando una certa flessibilità.