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Chi è l’RSPP?

il Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP) è un professionista esperto in sicurezza, protezione e prevenzione sui luoghi di lavoro

Viene nominato dal datori di lavoro per gestire e coordinare le attività del servizio di prevenzione e protezione dai rischi (SPP), ovvero l’ “insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o interni all’azienda finalizzati all’attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i lavoratori”.

RSPP interno o esterno?

Può essere nominato un RSPP interno o esterno all’azienda.

Le aziende obbligate a nominare un RSPP interno sono:

  • Aziende industriali di cui all’articolo 2 del D. Lgs. 334/1999 (cd. Decreto Seveso), soggette all’obbligo di notifica o rapporto, ai sensi degli articoli 6 e 8 del medesimo decreto;
  • Centrali termoelettriche;
  • Impianti ed installazioni di cui agli articoli 7, 28 e 33 del D. Lgs. 230/1995;
  • Aziende per la fabbricazione ed il deposito separato di esplosivi, polveri e munizioni;
  • Aziende industriali con oltre 200 lavoratori;
  • Industrie estrattive con oltre 50 lavoratori;
  • Strutture di ricovero e cura pubbliche e private con oltre 50 lavoratori.

 

Come si diventa RSPP

Il professionista incaricato con il ruolo di RSPP deve avere specifici requisiti di studio.
Deve essere in possesso di un diploma di scuola superiore e deve frequentare corsi specifici suddivisi in tre moduli:

  • MODULO A: E’ il modulo base comune a tutte le figure di RSPP e ASPP, ossia non è specifico per un settore ma è valido per tutti.
    Il corso è di 28 ore e prevede la frequenza obbligatoria di almeno il 90% delle ore totali. Il conseguimento del modulo A ha durata permanente ossia non necessita di aggiornamenti periodici.
  • MODULO C: Il modulo C è riservato a coloro che vogliono diventare RSPP (non è obbligatorio per la figura di ASPP) ed è incentrato su aspetti legati alla prevenzione dei rischi, alla protezione, allo stress da lavoro correlato, all’ergonomia, alle attività più prettamente di ufficio come quelle tecniche o amministrative o come quelle relazionali (anche di tipo sindacale).
    Il corso dura 24 ore e anche questo modulo non necessita di aggiornamenti periodici. E’ necessario frequentare almeno il 90% del monte ore previsto per ottenere l’abilitazione.
  • MODULO B: E’ il modulo più specifico, legato al settore produttivo al quale è destinato l’RSPP.
    Il corso ha una durata variabile dalle 12 alle 68 ore e deve essere frequentato sia dagli RSPP sia dagli ASPP (con obbligo di frequenza del 90% delle ore previste). La durata e i temi del corso variano in base al livello del rischio del settore ATECO specifico. L’abilitazione ottenuta non ha validità permanente ma prevede un aggiornamento quinquennale.

Alcune lauree (per esempio ingegneria e architettura vecchio ordinamento) prevedono il possesso della qualifica dei moduli A e B derivante percorso formativo universitario. Il modulo C, al contrario, prevede l’obbligo di frequenza per qualsiasi figura.

 

Il datore di lavoro può essere RSPP della propria azienda?

SI in alcune tipologie di aziende (art. 34 comma 1 ed allegato II del d.lgs. 81/2008) il datore di lavoro può svolgere direttamente i compiti propri del servizio di prevenzione e protezione dei rischi. In questi casi egli è tenuto a frequentare corsi di formazione della durata di 16 ore (RISCHIO BASSO), 32 ore (RISCHIO MEDIO) e 48 ore (RISCHIO ALTO), adeguati alla natura dei rischi presenti e alle attività lavorative svolte.

Il Datore di Lavoro con incarico di RSPP deve frequentare corsi di aggiornamento periodici (ogni 5 anni) della durata di 6, 10 o 14 ore a seconda della classe di rischio.

 

Cosa deve fare un RSPP?

  • Individuare e valutare i fattori di rischio che possono portare a situazioni critiche;
  • Definire le misure di prevenzione e protezione adatte ai rischi rilevati;
  • Elaborare procedure di sicurezza e validare istruzioni operative per le diverse lavorazioni e per le funzioni che operano nell’azienda;
  • Coordinare tutte le attività che vengono svolte per applicare procedure e istruzioni operative volte alla sicurezza;
  • Proporre programmi di informazione, formazione e addestramento dei lavoratori e mantenere i rapporti con la dirigenza dell’azienda;
  • Relazionarsi con i lavoratori e i loro rappresentanti per valutare specifiche problematiche legate alle singole attività;
  • Relazionarsi con il medico competente incaricato.

Tutte le attività svolte da un RSPP ESTERNO devono essere svolte in sinergia con il Datore di Lavoro che resta il principale responsabile e firmatario della documentazione prodotta.

 

Responsabilità del RSPP

Qualora si verificasse un infortunio sul lavoro il RSPP incaricato risponde per sue responsabilità dirette mentre NON risponde direttamente per i reati imputabili al datore di lavoro, al dirigente o al preposto.

Può comunque essere ascoltato e coinvolto nelle indagini e laddove si dimostri che l’infortunio in esame sia scaturito da un’omissione o valutazione colposamente errata dei Rischi (culpa in eligendo) può essere condannato in prima persona.

Nell’ambito della Normativa 231 – Responsabilità amministrativa, l’RSPP può coinvolto qualora una sua negligenza abbia portato vantaggi di tipo economico e non all’azienda in cui ha l’incarico.

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