Mondo81_Prova_evacuazione_obbligo

Anche se non sono in molti a saperlo, le prove di evacuazione e i piani di emergenza sono obblighi previsti dal D.M. del 10 marzo 1998 e che rientrano tra le misure per la gestione del rischio in caso di emergenza previste dal D.lgs. 81/08. Il piano di emergenza aziendale è un documento che, per legge, deve essere redatto all’esito della valutazione dei rischi di incendio e che deve riportare tutte le misure organizzative e gestionali da attuare in caso di incendio.

Il piano di emergenza

Il piano di emergenza deve essere redatto dalle aziende con oltre 10 dipendenti, fatta eccezione per le attività soggette al controllo da parte dei Comandi provinciali dei vigili del fuoco ai sensi dal decreto del Presidente della Repubblica 29 luglio 1982, n. 577. All’interno di tale documento, vengono definite le modalità di evacuazione dello stabile in cui l’ente ha sede, con l’obiettivo di definire una procedura dettagliata e volta a garantire l’incolumità dei lavoratori e di tutti i presenti.

La prova di evacuazione

Ecco perché la prova di evacuazione, oltre ad essere un obbligo, diventa anche una necessità che, in caso di incendi, alluvioni, terremoti o altre emergenze, può salvare un grande numero di vite. Lo scopo ultimo di esercitazioni di questo tipo è infatti quello di testare l’efficacia di misure che, per quanto corrette sulla carta, potrebbero rivelare delle problematiche in corso di applicazione.

Il personale viene quindi “allenato” a fronteggiare una situazione di emergenza, rendendo automatiche operazioni che potrebbero dover essere svolte in condizioni di grande caos, paura, pericolo e stress. Nello specifico, ci sono molte condizioni che possono rendere l’evacuazione complessa e che sarebbe davvero difficile prendere in considerazione se non grazie ad un’attenta analisi e a delle prove pratiche.

Consideriamo che aziende grandi, così come scuole, uffici pubblici, ospedali e centri commerciali sono spesso organizzati in grandi edifici, su più piani e coinvolgono un grande numero di persone (lavoratori fissi e visitatori, alunni, pazienti, ecc.) che, in caso di emergenza, devono essere gestite e indirizzate verso le vie di fuga più sicure seguendo percorsi precisi e con procedure quanto più possibile ordinate.

Attori coinvolti e procedure

Tendenzialmente, sono coinvolti nelle prove di evacuazione attori quali: i membri del servizio di prevenzione e protezione, gli addetti alle emergenze e al primo soccorso, il personale di segreteria e portineria, gli addetti alla manutenzione degli impianti e di vigilanza e, ovviamente, il personale presente.

Per poter svolgere una prova di evacuazione efficace, bisogna considerare una serie di attività preparatorie che prevedono incontri con il RSPP e gli ASPP e un briefing prima della prova volti a fare il punto sui principali aspetti del piano, sulle procedure da seguire ed i comportamenti da adottare. Durante la simulazione, il personale si deve comportare esattamente come farebbe durante una reale emergenza, rispettando l’ordine di evacuazione coordinando la fase di abbandono degli uffici e verificando che nessuno resti in sede.

Le insidie e difficoltà che possono emergere sono differenti: la presenza di visitatori o di portatori di handicap, la mancanza di comunicazione, l’ostruzione delle vie di fuga possono seriamente compromettere la riuscita delle prova. Ecco perché è indispensabile (oltre che obbligatorio) che tali prove vengano sempre supervisionate e cronometrate dal datore di lavoro e dal RSPP, che potranno fare le eventuali correzioni del caso migliorando le procedure e aumentando le possibilità di riuscita dell’evacuazione in casi di reale emergenza.

[Fonte: Puntosicuro.it]

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