Mondo81_Il_rischio_terrorismo_in_azienda_ok

La sicurezza sul lavoro si sviluppa sul concetto di rischio e sul bisogno e il dovere dei datori di lavoro di proteggere i propri dipendenti evitando che subiscano incidenti o infortuni di qualsiasi natura o entità. Abbiamo parlato spesso di diversi tipi di rischi: quelli che derivano dallo stress, quelli legati al genere o ai dati demografici, quelli che dipendono dall’utilizzo di particolari sostanze o dal mancato utilizzo di strumentazioni e accessori studiati ad hoc. Tuttavia esiste un rischio che molti responsabili devono considerare e che, anche se non particolarmente diffuso, è complesso e articolato.

Parliamo del rischio terrorismo: qualcosa di concreto che tendenzialmente viene percepito come distante e slegato dalla propria realtà ma che spesso, purtroppo non lo è. Come racconta Adalberto Biasiotti su PuntoSicuro.it, il rischio terrorismo è molto pericoloso proprio perché raramente viene considerato e tuttavia in pochi secondi possono svilupparsi le condizioni perché diventi reale e tangibile. L’esempio portato è quello di Banca Etruria dell’8 gennaio 2016, quando un ordigno è stato esposto all’ingresso della sede della banca mettendo a rischio dipendenti e non solo.

Oltre alla difficoltà di trasmettere l’importanza di questa tipologia di rischio al datore di lavoro, il responsabile della security si trova a dover affrontare anche altri ostacoli. Ad esempio, la valutazione dei rischi e l’individuazione di misure di mitigazione dei rischi deve avvenire senza generare allarmismo tra i dipendenti, che potrebbero misinterpretare la gravità degli eventi e scatenare il caos.

Il timore di attacchi terroristici può infatti scaturire nelle persone reazioni molto diverse e difficilmente controllabili. Con tutti gli eventi che si sono verificati negli ultimi anni in diversi paesi europei, molti italiani hanno smesso di frequentare luoghi affollati per timore che possano essere coinvolti in attacchi terroristici. Oltre a queste decisioni consapevoli e razionali bisogna anche tenere in considerazione le reazioni spontanee e non controllabili scaturite dalle emozioni.

Ad esempio i lavoratori devono essere preparati ad affrontare situazioni come l’abbandono di oggetti apparentemente privi di proprietario. In questi casi bisogna prevedere una sensibilizzazione che consenta di affrontare questi episodi al meglio, sapendo come comportarsi, come segnalare l’evento, isolare l’oggetto e consentire di effettuare tutti gli accertamenti del caso.

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[Fonti: puntosicuro.it]

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